Ho sempre ritenuto che uno dei più grossi crimini dell'umanità fosse quello di aver dimenticato il nome dell'inventore della lavastoviglie. Pur non conoscendone il nome avevo quasi la sicurezza che fosse stata una donna ad inventarla.
1886, Josephine Cochran ideava la lavastoviglie
«Se nessuno l' ha ancora inventata lo farò io». Così sentenziò Josephine Garis Cochran, stanca dei tempi lunghi dei suoi domestici nel lavare i piatti in porcellana cinese che spesso rompevano. Josephine (1839-1913) che viveva nell' Illinois, figlia di un ingegnere e nipote di un inventore, pur non avendo una formazione tecnico-scientifica era una donna di carattere ed anche geniale e così ideò la lavastoviglie per non doversi più lamentare.
1886, Josephine Cochran ideava la lavastoviglie
«Se nessuno l' ha ancora inventata lo farò io». Così sentenziò Josephine Garis Cochran, stanca dei tempi lunghi dei suoi domestici nel lavare i piatti in porcellana cinese che spesso rompevano. Josephine (1839-1913) che viveva nell' Illinois, figlia di un ingegnere e nipote di un inventore, pur non avendo una formazione tecnico-scientifica era una donna di carattere ed anche geniale e così ideò la lavastoviglie per non doversi più lamentare.
Era il 1886. E non solo ci riuscì ma soddisfatta del risultato creò un' azienda,ancora esistente, per produrla e venderla con il nome di «Kitchen Aid», aiuto di cucina. Presentata alla fiera mondiale di Chicago nel 1893 fu inizialmente in uso esclusivo di alberghi e ristoranti. Occorse mezzo secolo perché il «Kitchen Aid», perfezionato nella tecnologia, diventasse un elettrodomestico per uso familiare.
La storia di Josephine dovrebbe essere di stimolo per le donne ad inventare (invece di lamentarsi) la macchina che mette a posto i calzini e le scarpe lasciati in disordine in casa dai maschietti, la macchina che butta automaticamente il secchio della immondizia e la macchina che rimette a posto il casino dopo i lavori di bricolage e tutte le altre macchine di cui sentano un'impellente esigenza.
La storia di Josephine dovrebbe essere di stimolo per le donne ad inventare (invece di lamentarsi) la macchina che mette a posto i calzini e le scarpe lasciati in disordine in casa dai maschietti, la macchina che butta automaticamente il secchio della immondizia e la macchina che rimette a posto il casino dopo i lavori di bricolage e tutte le altre macchine di cui sentano un'impellente esigenza.
Perché non utilizzarla
Uno studio abbastanza completo eseguito da ALTROCONSUMO afferma che sotto l'acqua corrente si possono consumare anche 60L d'acqua, mentre usando una bacinella o semplicemente tappando il lavandino si arriva a 20L. Con una lavastoviglie classe A col programma "eco" si consumano mediamente 16L d'acqua, mentre se la classe scende, si raggiungono i 26 litri. Con sette lavaggi settimanali, usando una lavastoviglie A e programma eco, si risparmiano in un anno 100 euro e 400 m2 di foresta, contro una lavastoviglie di classe inferiore con programma normale.
Dallo studio si evince che quando uno butta una lavastoviglie dopo 5-10 anni questa si è ampiamente ripagata con il risparmio di acqua, sapone, energia di cui è stata capace e come monetizzare il tempo che ha liberato per altre occupazioni più divertenti ad esempio nel dopocena?
Allora perché non usarla?
Dallo studio si evince che quando uno butta una lavastoviglie dopo 5-10 anni questa si è ampiamente ripagata con il risparmio di acqua, sapone, energia di cui è stata capace e come monetizzare il tempo che ha liberato per altre occupazioni più divertenti ad esempio nel dopocena?
Allora perché non usarla?
C'è chi la lavastoviglie non ce l' ha per niente e posso giustificarlo ma solo se non possiede il terzo telefonino o il secondo televisore al plasma ma ancora più incomprensibile è chi ha la lavastoviglie e non la usa. Questa categoria veramente non la capisco !!!
Le scuse più frequenti sono:
- a me piace lavare i piatti. Ok qui non posso dire niente: ognuno passa il proprio tempo come vuole. A me non piace lavare i piatti e quello che non va in lavastoviglie per me non esiste in cucina! Ho fatto solo due eccezioni: dei piatti in pietra fossile dell'Ortocene (350.000.000 di anni fa, provenienza presunta Marocco, acquistati a Insbruck) e dei coltelli inglesi con manico in osso (della fine dell'800, acquistati in un negozio di Portobello road a Londra).
- per lavare due piatti non ci si mette niente. A me capita di avere solo due piatti sporchi solo quelle rare volte che mangio solo due fette di prosciutto... mi sorge il sospetto che chi fa queste affermazioni pranzi sempre in modo non cucinato. E' vero che quando sai che hai la lavastoviglie a disposizione non economizzi con l'uso di stoviglie e accessori (e quanto è divertente) ma a me capita di cucinare per due e non riuscire a mettere tutto in un lavaggio solo.
- le cose in lavastoviglie non vengono bene. Non è assolutamente vero! Ed oltretutto la possibilità che qualcosa si rompa nel lavaggio è estremamente rara (uno dei due motivi che spinse la cara Josephine ad inventare la lavastoviglie era la frequente rottura dei piatti con i lavaggi a mano).
Le scuse più frequenti sono:
- a me piace lavare i piatti. Ok qui non posso dire niente: ognuno passa il proprio tempo come vuole. A me non piace lavare i piatti e quello che non va in lavastoviglie per me non esiste in cucina! Ho fatto solo due eccezioni: dei piatti in pietra fossile dell'Ortocene (350.000.000 di anni fa, provenienza presunta Marocco, acquistati a Insbruck) e dei coltelli inglesi con manico in osso (della fine dell'800, acquistati in un negozio di Portobello road a Londra).
- per lavare due piatti non ci si mette niente. A me capita di avere solo due piatti sporchi solo quelle rare volte che mangio solo due fette di prosciutto... mi sorge il sospetto che chi fa queste affermazioni pranzi sempre in modo non cucinato. E' vero che quando sai che hai la lavastoviglie a disposizione non economizzi con l'uso di stoviglie e accessori (e quanto è divertente) ma a me capita di cucinare per due e non riuscire a mettere tutto in un lavaggio solo.
- le cose in lavastoviglie non vengono bene. Non è assolutamente vero! Ed oltretutto la possibilità che qualcosa si rompa nel lavaggio è estremamente rara (uno dei due motivi che spinse la cara Josephine ad inventare la lavastoviglie era la frequente rottura dei piatti con i lavaggi a mano).
Dieci consigli che mi permetto di dare
A questo proposito mi permetto di indicare un decalogo derivato dal personale uso ventennale della lavastoviglie per una buona riuscita dei lavaggi:
1)- Non fare essiccare i cibi sulle stoviglie. Nel caso passi del tempo prima del lavaggio immergere in acqua la stoviglia.
2)- Eliminare i residui di cibo. Spesso si può fare sfruttando semplicemente i tovaglioli di carta usati per mangiare o equivalenti. Se si fa con acqua, sempre in tema di risparmio energetico, evitare di farlo con acqua corrente ma riempire il lavabo. Per alcune stoviglie tipo le padelle in ghisa può essere necessario strofinare con spazzola metallica previo ammollo in acqua. E importante eliminare soprattutto gli elementi particolati e duri come i semi di agrumi, sesamo e pulire bene eventuale formaggi fusi o uovo cotto nella stoviglia (es. a microonde) i primi possono andare ad occludere gli ugelli dei bracci e i secondi sono abbastanza tenaci da rimuovere.
3)- Non sovraccaricare la lavastoviglie. Anche se è preferibile per motivi economici effettuare lavaggi a pieno carico. In tal senso se le stoviglie da lavare sono poche, dopo aver eliminato i residui di cibo, effettuare il ciclo di ammollo o prelavaggio (ciclo di semplice e breve risciacquo in acqua fredda presente in tutti i modelli) e lasciare lo sportello chiuso fino al lavaggio completo. questo perché i residui essiccati di cibo sono più difficili da eliminare.
4)- familiarizzare inizialmente con la disposizione di carico consigliata per le lavastoviglie illustrata spesso graficamente nel manuale. Disporre le stoviglie considerando che l'acqua del lavaggio viene da sotto per il comparto superiore e da sotto ma anche da sopra per caduta per il comparto superiore quindi evitare che il getto sia completamente bloccato da una stoviglia sottostante. Disporre le stoviglie fragili o in plastica o materiale sensibile al caldo nel comparto superiore. Disporre le stoviglie in modo che non vengano dislocate dal getto dell'acqua e possano cambiare posizione soprattutto andando a bloccare la rotazione dei bracci. Distanziare un poco i bicchieri in modo che non urtino tra loro durante il lavaggio.
1)- Non fare essiccare i cibi sulle stoviglie. Nel caso passi del tempo prima del lavaggio immergere in acqua la stoviglia.
2)- Eliminare i residui di cibo. Spesso si può fare sfruttando semplicemente i tovaglioli di carta usati per mangiare o equivalenti. Se si fa con acqua, sempre in tema di risparmio energetico, evitare di farlo con acqua corrente ma riempire il lavabo. Per alcune stoviglie tipo le padelle in ghisa può essere necessario strofinare con spazzola metallica previo ammollo in acqua. E importante eliminare soprattutto gli elementi particolati e duri come i semi di agrumi, sesamo e pulire bene eventuale formaggi fusi o uovo cotto nella stoviglia (es. a microonde) i primi possono andare ad occludere gli ugelli dei bracci e i secondi sono abbastanza tenaci da rimuovere.
3)- Non sovraccaricare la lavastoviglie. Anche se è preferibile per motivi economici effettuare lavaggi a pieno carico. In tal senso se le stoviglie da lavare sono poche, dopo aver eliminato i residui di cibo, effettuare il ciclo di ammollo o prelavaggio (ciclo di semplice e breve risciacquo in acqua fredda presente in tutti i modelli) e lasciare lo sportello chiuso fino al lavaggio completo. questo perché i residui essiccati di cibo sono più difficili da eliminare.
4)- familiarizzare inizialmente con la disposizione di carico consigliata per le lavastoviglie illustrata spesso graficamente nel manuale. Disporre le stoviglie considerando che l'acqua del lavaggio viene da sotto per il comparto superiore e da sotto ma anche da sopra per caduta per il comparto superiore quindi evitare che il getto sia completamente bloccato da una stoviglia sottostante. Disporre le stoviglie fragili o in plastica o materiale sensibile al caldo nel comparto superiore. Disporre le stoviglie in modo che non vengano dislocate dal getto dell'acqua e possano cambiare posizione soprattutto andando a bloccare la rotazione dei bracci. Distanziare un poco i bicchieri in modo che non urtino tra loro durante il lavaggio.
5)- Lasciare adeguato spazio tra le stoviglie. Temibile soprattutto l'accoppiamento di due stoviglie identiche poste vicine, l'evento più frequente riguarda i cucchiai posti nel cestello delle posate, che vanno distanziati nei vari separatori.
6)- Controllare che il movimento dei bracci non venga ostacolato. Una volta ultimato il carico, prima di avviare il lavaggio controllare con i cestelli in sede facendo fare una piccola rotazione manuale dei bracci di lavaggio, se avvertite anche un rumore nella rotazione controllate che niente impedisca la rotazione dei bracci pena l'inutilità del lavaggio.
7)- Utilizzare il sale (quello apposito per le lavastoviglie) ed il brillantante, regolando l'erogazione in base alla durezza dell'acqua (soprattutto dovuta alla presenza di calcio - su internet ci si può informare della durezza dell'acqua nella propria città). Controllare periodicamente che i due prodotti non siano terminati.
8)- Eseguire ogni qualche mese un lavaggio con trattamento disincrostante. Ottimo quello Finish. Stappare il prodotto e passarlo con uno straccio sulla guarnizione del portello poi richiuderlo ed effettuare il ciclo seguendo le istruzioni.
9)- Utilizzare un buon detersivo. Sempre secondo Altroconsumo il Finish è il migliore. Non è pubblicità Finish perché il brillantante ed il sale uso altre marche. Preferisco più quello in polvere piuttosto che le pastiglie perché posso modulare la quantità di detersivo in base alla quantità ed allo sporco delle stoviglie.
10)- Scegliere il programma di lavaggio in base al carico ed allo sporco delle stoviglie preferendo i cicli contrassegnati come ECO che avvengono a temperatura più bassa e sono meno costosi (anche se più lunghi).
E' sempre bene effettuare un controllo visivo dello stato di pulizia delle stoviglie prima di riporle. Le cause di cattiva pulizia sono: residui rimasti incrostati, dislocazione della stoviglia durante il lavaggio, blocco del braccio di lavaggio più frequente per quello del comparto superiore, effetto scudo di una stoviglia posta sotto un'altra, accoppiamento di due stoviglie.
6)- Controllare che il movimento dei bracci non venga ostacolato. Una volta ultimato il carico, prima di avviare il lavaggio controllare con i cestelli in sede facendo fare una piccola rotazione manuale dei bracci di lavaggio, se avvertite anche un rumore nella rotazione controllate che niente impedisca la rotazione dei bracci pena l'inutilità del lavaggio.
7)- Utilizzare il sale (quello apposito per le lavastoviglie) ed il brillantante, regolando l'erogazione in base alla durezza dell'acqua (soprattutto dovuta alla presenza di calcio - su internet ci si può informare della durezza dell'acqua nella propria città). Controllare periodicamente che i due prodotti non siano terminati.
8)- Eseguire ogni qualche mese un lavaggio con trattamento disincrostante. Ottimo quello Finish. Stappare il prodotto e passarlo con uno straccio sulla guarnizione del portello poi richiuderlo ed effettuare il ciclo seguendo le istruzioni.
9)- Utilizzare un buon detersivo. Sempre secondo Altroconsumo il Finish è il migliore. Non è pubblicità Finish perché il brillantante ed il sale uso altre marche. Preferisco più quello in polvere piuttosto che le pastiglie perché posso modulare la quantità di detersivo in base alla quantità ed allo sporco delle stoviglie.
10)- Scegliere il programma di lavaggio in base al carico ed allo sporco delle stoviglie preferendo i cicli contrassegnati come ECO che avvengono a temperatura più bassa e sono meno costosi (anche se più lunghi).
E' sempre bene effettuare un controllo visivo dello stato di pulizia delle stoviglie prima di riporle. Le cause di cattiva pulizia sono: residui rimasti incrostati, dislocazione della stoviglia durante il lavaggio, blocco del braccio di lavaggio più frequente per quello del comparto superiore, effetto scudo di una stoviglia posta sotto un'altra, accoppiamento di due stoviglie.
Caricando la lavastoviglie mi diverto allo stesso modo con cui alcuni si divertono a fare i puzzles. Quando apro la lavastoviglie dopo un lavaggio provo sempre un piacevole stupore a trovare le stoviglie pulito. La mia prossima lavastoviglie sarà questo modello con oblò in vetro della REX. Potrò mettermi seduto a godermi lo spettacolo. La mia cucina non esisterebbe senza il prezioso aiuto della lavastoviglie